L’ALCOL E LE NORMATIVE

La legge italiana si è  occupata  da sempre del consumo delle bevande alcoliche, sia sotto il profilo delle norme relative alla produzione  e  distribuzione  dei  prodotti,  sia  sotto  il  profilo  della   tutela dell’ordine  e  della  salute pubblica,  sin dal varo dei nuovi codici, quello penale nel 1931 e quello civile nel 1942.

Ma è con la “Legge quadro in materia di alcol e problemi correlati” (n. 125 del 30 marzo 2001) che sono stati per la prima volta affrontati nel nostro Paese, con un approccio inter-istituzionale e integrato, i problemi alcol correlati. La legge, in linea con gli orientamenti dell’U.E. e dell’O.M.S., regolamenta aspetti non solo di ambito sociosanitario, quali la prevenzione, la cura e il reinserimento sociale degli alcolisti, ma anche di ambito sociale e socioculturale, quali la sicurezza del traffico stradale, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la pubblicità, le modalità di vendita, la formazione universitaria degli operatori, la disponibilità dei farmaci.

La legge 125/2001 ha tra l’altro disposto l’abbassamento del tasso alcolemico legale dallo 0,8 allo 0,5 allineando l’Italia ai valori adottati nella maggior parte degli altri Paesi europei. In attuazione della stessa è stato inoltre adottato l’atto di intesa Stato/Regioni del 16 marzo 2006 che individua le tipologie di attività lavorative a rischio per gli infortuni sul lavoro e la sicurezza dei  terzi, per le quali  è vietata, ai sensi della legge, l’assunzione e la somministrazione  di qualsiasi bevanda alcolica.

La legge promuove anche la realizzazione, da parte del Ministero, di campagne nazionali di informazione e prevenzione.