La Comunità terapeutica “Cascina Nuova”

La Comunità terapeutica “Cascina Nuova” accoglie dal 1992 uomini e donne con problemi di alcoldipendenza  e  politossicodipendenza, di cui l’alcol risulti la sostanza primaria.

E’ sita a Roletto, nella provincia di Torino.

Il programma terapeutico è finalizzato al raggiungimento dell’astensione prolungata da alcol e da altre sostanze e alla riabilitazione e autonomizzazione della persona, tramite un lavoro di rielaborazione della propria storia, una valorizzazione e/o riscoperta delle loro risorse personali e un lavoro di prevenzione della ricaduta.

Il programma terapeutico è strutturato in attività terapeutiche (colloqui individuali, gruppi terapeutici, laboratori di arteterapia) e lavorative/riabilitative (orticoltura, laboratori artigianali). Il programma ha una durata media di 15/18 mesi circa e prevede un primo periodo di residenzialità, rivolto al consolidamento dell’astensione dall’ alcol e da sostanze, e al lavoro su di sé; e da  una secondo fase è rivolta ad un periodo di sperimentazione in cui è prevista la fase del reinserimento lavorativo e sociale.

La struttura accoglie fino a 15 persone, che sono seguite da un’équipe mutiprofessionale composta  da 7 operatori.

La Comunità Cascina Nuova di Roletto è registrata nell’Albo degli Enti Ausiliari della Regione Piemonte con autorizzazione n.59-Prot.5512/49 del 2/12/1997 al funzionamento rilasciata da Regione Piemonte n. 2110/1996 del 31/05/1996. Nell’ottica dell’integrazione socio-sanitaria e interistituzionale dei servizi e per la cooperazione al raggiungimento degli obiettivi di salute della Giunta Regionale e del Servizio Sanitario Nazionale, la Comunità Cascina Nuova  ha adeguato i propri requisiti strutturali e funzionali, il personale e la sua formazione, gli standard di prestazione e di metodo, con riferimento a quelli richiesti per le Comunità Terapeutiche  (art. 12 A Tipologia F). Da dicembre 2009 ha ottenuto l’accreditamento istituzionale delle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie per le dipendenze patologiche (Deliberazione della Giunta Regionale 30 dicembre 2009, n. 96-13036. Autorizzazione  N. 40225 del 6/11/09).

A livello nazionale la Comunità Cascina Nuova aderisce al CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza) che riunisce centinaia di associazioni impegnate nell’ambito delle dipendenze, del lavoro con minori e persone disabili e rappresenta un importante interlocutore sulle politiche socio-assistenziali.

La Comunità Cascina Nuova fa parte del CEAPI (Coordinamento Enti Ausiliari del Piemonte) che collabora con gli Enti Pubblici per la promozione di politiche sociali e assistenziali attente ai bisogni delle persone disagiate.

Le persone accedono alla Comunità volontariamente e su invio del servizio pubblico per la cura delle dipendenze (Ser.T e Alcologia).

Il servizio pubblico conduce un fase preliminare di valutazione delle esigenze e delle caratteristiche della persona che chiede di essere accolta, che vengono confrontate con le caratteristiche della Comunità terapeutica di Aliseo (matching).

L’operatore del servizio pubblico, referente per il caso invia una relazione di presentazione all’accoglienza  Aliseo (alla sede di Torino, all’attenzione del Coordinatore dell’Associazione), con una particolare attenzione agli obiettivi del progetto in relazione alle caratteristiche della persona proposta.

Vengono effettuati due colloqui di conoscenza con la persona che chiede di essere accolta in Comunità terapeutica, con il Coordinatore dell’Associazione e con il Responsabile della Comunità. I colloqui sono di reciproca conoscenza: da un lato la persona interessata può conoscere le modalità di lavoro, il regolamento interno, il tipo di vita che si svolge nella Comunità Terapeutica e chiarirsi ogni dubbio rispetto alla conformità della la struttura e i propri bisogni ed obiettivi. Dall’altro lato i Responsabili effettuano una valutazione relativa alla motivazione al cambiamento e agli eventuali bisogni specifici (sanitari, familiari ecc).

Prima dell’ingresso in Comunità terapeutica è prevista una visita alla struttura comunitaria.

L’effettivo inserimento avviene dopo un’ultima verifica con gli operatori dei Servizi invianti.

Alle persone è garantita la privacy. Con ogni ospite viene concordato quale tipo di informazioni e a chi poterle comunicare.

Esiste una carta dei servizi che informa i destinatari e i servizi invianti riguardo la metologia e le tipologie degli utenti.

 Progetto del Servizio civile 2013  

servizio_civile

“Ripartire da se stessi”

Il progetto “RIPARTIRE DA SE STESSI”, grazie alla presenza dei/lle giovani impegnati nel Servizio Civile ha l’obiettivo di:

1. Favorire l’acquisizione di nuove competenze e abilità al fine di favorire il raggiungimento del più alto livello possibile di autonomia e di una futura inclusione sociale e lavorativa;

2. Contribuire al recupero di un rapporto con il proprio corpo e con le proprie emozioni;

3. Stimolare la creatività e nuove capacità relazionali;

4. Incrementare gli interventi di sensibilizzazione del territorio sulle tematica dell’alcol dipendenza, dei diritti e della legalità, attraverso modalità che rafforzino le sinergie e il lavoro di rete tra i nostri servizi e le realtà del territorio e creino occasioni di incontro tra gli operatori e gli ospiti dei nostri servizi e la popolazione dei territori del pinerolese.

Il progetto di servizio civile “RIPARTIRE DA SE STESSI” si propone:

–       di dare continuità e ampliare le iniziative e attività già in corso di realizzazione a Cascina Nuova;

–       di dare vita a nuove attività che consentiranno di ampliare l’offerta di proposte e opportunità per gli ospiti della Comunità.

I laboratori che sono già stati avviati e necessitano di implementazione sono:

  • il laboratorio di educazione motoria: si svolge una volta alla settimana per 2 ore con le seguenti finalità: riappropriarsi del proprio corpo, la possibilità di decompressione, la possibilità ludica, stimolare un’abitudine sana e un’alternativa al proprio tempo libero;
  • il laboratorio di falegnameria e intaglio legno: tale attività ha una valenza educativa e terapeutica. Il laboratorio permette agli ospiti di sviluppare la creatività, l’iniziativa individuale e le capacità fino-motorie;
  • il laboratorio di coltivazione orticola con tecniche di agricoltura biologica: ha una valenza educativa e terapeutica, in quanto rinforza le capacità di osservazione, di concentrazione e di iniziativa. Sviluppa senso di responsabilità, essendo i prodotti direttamente coltivati e consumati dalla Comunità e sviluppa competenze anche applicabili in future attività lavorative;
  • il laboratorio di arte terapia: sviluppa capacità espressive e di autoconsapevolezza in un’ottica di cambiamento di sé e di miglioramento della relazione con gli altri.

Anche le iniziative e le attività sul territorio saranno incrementate attraverso la riproposizione di eventi che sono stati già sperimentati e hanno dimostrato la preziosità della collaborazione tra Cascina Nuova e il territorio di riferimento, al fine di superare il rischio di emarginazione e stigmatizzazione delle persone alcoliste e di sensibilizzare la cittadinanza circa le problematiche legate all’abuso di alcol; saranno, inoltre, progettate e proposte nuove iniziative di taglio culturale per permettere un coinvolgimento ancora più capillare degli Enti, dei Servizi e delle Associazioni presenti sul territorio.

  • I/le volontari/e affiancheranno gli operatori delle strutture nella programmazione e gestione delle attività previste dal progetto di servizio civile oltre che negli interventi diretti con l’utenza.
  • Supporto educativo e riabilitativo;
  • Gestione della quotidianità;
  • Gestione di laboratori creativi e lavorativi;
  • Accompagnamento presso i servizi socio-assistenziali e sanitari;
  • Accompagnamento e monitoraggio delle persone in reinserimento;
  • Organizzazione del tempo libero e di attività socializzanti;
  • Sostegno alla riattivazione della rete familiare e sociale;
  • Interventi di sensibilizzazione sul territorio in collaborazione con singoli, associazioni, scuole e altre realtà del territorio di riferimento;
  • Programmazione, organizzazione e gestione di eventi (feste, mercatini etc.)

E’ prevista la partecipazione alle riunioni d’équipe e alle sedute di supervisione

  • Acquisizione di competenze educative, psicologiche e relazionali nei confronti di persone alcoliste;
  • Approfondimento dell’epidemiologia dell’alcolismo;
  • Acquisizione delle competenze per la gestione della relazione d’aiuto;
  • Sperimentazione della vita comunitaria;
  • Acquisizione di conoscenza professionale relativamente alle tecniche di conduzione di gruppo e sperimentare diverse tecniche di animazione;
  • Sviluppo di competenze nella gestione di laboratori;
  • Sviluppo di conoscenze e competenze sulle tecniche di gestione e mediazione del conflitto;
  • Approfondimento della conoscenza rispetto al lavoro di rete con i Servizi Sociali e Sanitari e i Servizi per le Dipendenze;
  • Esperienze all’interno di momenti formali (riunioni di équipe; riunioni di supervisione metodologica sui casi e supervisione sulle dinamiche d’équipe);
  • Sviluppo della capacità di lavorare in un’équipe multi professionale;
  • Capacità di definire il proprio ruolo all’interno di un’équipe di lavoro.

I/le volontari/e parteciperanno al Corso di formazione generale della durata di 42 ore.

Il progetto formativo prevede un primo modulo di formazione iniziale finalizzato a consolidare la motivazione dei/delle volontari/e, ad approfondire il senso del servizio reso alla collettività, a far conoscere la storia e il senso dell’esperienza civile e volontaria, a favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale e a riflettere sull’importante azione della difesa civile non armata e non violenta. Il percorso formativo iniziale avrà anche l’obiettivo di facilitare l’inserimento dei/delle volontari/e nell’Associazione attraverso la conoscenza delle sue finalità, della sua organizzazione e delle metodologie operative.

I/le volontari/e parteciperanno al Corso di formazione specifica della durata di 72 ore:

I contenuti della formazione specifica riguarderanno tematiche inerenti il lavoro sociale più in generale, nonché le problematiche e le situazioni di lavoro affrontate quotidianamente nel settore di impiego:

  • il lavoro di comunità,
  • l’alcol: uso, abuso e dipendenza – Elementi clinici ed epidemiologici del fenomeno,
  • la presa in carico e la relazione d’aiuto di persone in difficoltà,
  • il disagio sociale e le dipendenze,
  • le tecniche di animazione con gruppi di adulti
  • il lavoro in équipe,
  • il lavoro di rete, in particolare con gli Enti Locali, l’Asl, i Servizi Sociali, la Questura e le Forze di Pubblica sicurezza, ecc., nonché con le realtà del privato sociale,
  • gli inserimenti lavorativi di persone disagiate,
  • il counselling e la relazione d’aiuto.

I/le volontari/e parteciperanno alla riunione settimanale dell’équipe di lavoro nella quale sono inserite. Si tratta di un incontro di programmazione del lavoro da svolgere. I/le volontari/e parteciperanno anche agli incontri di supervisione dei casi e delle équipe insieme agli altri operatori. Si tratta di incontri tenuti da uno psicologo esterno e riguardano l’analisi e lo studio dei progetti individuali di ciascun utente (anamnesi, lavoro di rete con i servizi, dinamiche di comunità, ecc.), e le dinamiche interne all’équipe di lavoro. Nell’ambito di questi momenti di verifica sarà dato spazio ai/alle volontari/e, che potranno confrontarsi con gli altri operatori anche sulle difficoltà incontrate. Riteniamo che questi momenti assumano una valenza spiccatamente formativa ed elaborativa.

MONITORAGGIO: è previsto un piano di monitoraggio costante, che prevede anche due colloqui individuali semestrali, due focus-group semestrali con tutti i volontari, la compilazione di 2 questionari di valutazione dell’esperienza.

Contatti: Accoglienza Aliseo 011/3391969 (referente Livia Racca)

Bibliografia

– Coletti M., Grosso L. “La comunità terapeutica per persone tossicodipendenti”. EGA Edizioni Gruppo Abele. Torino, 201

– Miller W.,Rollnick S. “Il colloquio di  motivazione” Erickson. Trento,1991

– Greenberg Jay R.; Mitchell Stephen A.  Il Mulino (collana Strumenti). Bologna 1987

– Alberto Pellai, Valentina Rinaldin e Barbara Tamborini, in Animazione sociale, Ottobre 2002, cap. “L’educazione  fra pari”, Gruppo Abele Periodici, Torino, pp.79.