L’alcol e la salute

DIVULGAZIONE E INFORMAZIONE

L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo e risulta essere la principale causa di cirrosi epatica e la terza causa di mortalità prematura in Europa, oltre ad essere causa di 60 malattie e condizioni patologiche, incluso il cancro.

La WHO (World Health Organization) stima che l’alcol causi 2,5 milioni di morti l’anno, 320 mila tra i 15 e i 29 anni. Il 3,8% di tutte le morti sono attribuibili all’alcol; in Europa le prevalenze raddoppiano essendo la Regione Europea quella con il maggior consumo pro capite del pianeta. È sempre più evidente l’impatto su patologie importanti come il cancro, le patologie vascolari, quelle epatiche.

Il consumo rischioso e dannoso di bevande alcoliche, come è noto, contribuisce in maniera significativa ai problemi di salute, agli incidenti e ai decessi stradali.

Salute

LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE

IL Percorso dell’alcol

Dopo essere stato introdotto per ingestione nell’organismo, l’alcol percorre tutto il tubo digerente dove, a vari livelli, avviene il suo assorbimento. Quantità molto piccole di alcol vengono già assorbite nel tratto digerente superiore (bocca, faringe, esofago); per la maggior parte l’etanolo è assorbito dallo stomaco (20%) e dal primo tratto dell’intestino (80% circa). Le donne posseggono costituzionalmente una quantità inferiore dell’enzima ADH, ciò causa una minore tolleranza all’alcol e maggiore suscettibilità ai danni che la sostanza può indurre, nel caso specifico una più frequente e precoce insorgenza di malattie alcol-correlate.

Al contrario della maggior parte dei cibi, l’alcol etilico non necessita di digestione, ma passa direttamente e velocemente nel sangue. In un soggetto sano l’assorbimento di alcol avviene, per l’80-90% entro 30-60 minuti dall’ingestione.

Una volta assorbito l’alcol si diffonde rapidamente attraverso il sangue in tutto l’organismo. I primi a essere raggiunti sono gli organi maggiormente vascolarizzati (cervello, rene, fegato, cuore). Successivamente sono interessati gli altri organi meno irrorati dal sangue, come i muscoli e il tessuto adiposo.

L’organo maggiormente deputato ad eliminare l’etanolo è il fegato (90%), attraverso l’opera di vari enzimi.

La velocità media di eliminazione dell’alcol in una persona sana è pari a 0,1-0,2 g/l/ora, cioè a circa un bicchiere di bevanda alcolica ogni ora. Tuttavia, la velocità di smaltimento dell’alcol dipende anche da altri fattori, come la quantità ingerita, l’età, il sesso, il peso corporeo, lo stato di salute complessivo e l’efficienza del fegato.

E’ importante sottolineare che nessun rimedio casalingo (caffè, doccia fredda, bere tanta acqua) è in grado di accelerare la velocità di smaltimento dell’alcol.

Gli effetti dell’abuso alcolico

Le alterazioni che l’alcol può indurre nell’organismo possono essere distinte in acute o croniche, a seconda del tempo che intercorre tra l’abuso alcolico e i suoi effetti sull’individuo. Le manifestazioni acute sono quelle indotte da un recente abuso di alcolici (i sintomi sono direttamente proporzionali all’alcolemia riscontrabile nel sangue) o, al contrario, da una sua recente interruzione.

Le manifestazioni acute

L’intossicazione acuta è dovuta all’azione deprimente che l’alcol esercita sul sistema nervoso centrale e in modo particolare sui centri nervosi che normalmente funzionano da freni inibitori, controllando gli istinti e il comportamento. Inizialmente si ha uno stato di eccitazione, caratterizzato da loquacità, allegria, euforia, che spiega l’uso dell’alcol in contesti conviviali. Lo stato di euforia iniziale però può sfociare in una minore capacità di autocontrollo con aumento dell’irascibilità, impulsività e aggressività. In altri, invece, gli effetti depressivi dell’alcol si manifestano subito causando sonnolenza, malinconia, pianto, isolamento e stati di angoscia.

Nell’intossicazione acuta si perde progressivamente il coordinamento delle idee e del movimento: la persona è sempre più confusa nei pensieri e nel linguaggio, i riflessi sono notevolmente ridotti, mentre i tempi di reazione agli stimoli sono rallentati. Le conseguenze di un’intossicazione acuta sono molteplici: possibili incidenti stradali, assideramento per i bevitori che bevono all’aperto, possibili crisi convulsive, coma etilico, paralisi dei centri respiratori e morte.

Sindrome d’astinenza da alcol si manifesta, invece, a seguito della brusca interruzione o riduzione dell’assunzione di alcol da parte di un’alcolista che ha sviluppato uno stato di dipendenza fisica. E’ importante sottolineare, però, che non tutti gli alcolisti hanno una dipendenza fisica da alcol. I sintomi possono essere diversi e compaiono entro poche ore dall’ultima assunzione di alcol e possono durare da alcune ore ad alcuni giorni. I sintomi includono: iperattività del sistema nervoso autonomo, tremore alle mani, insonnia, neausea e vomito, allucinazioni visive, tattili o uditive, agitazione psicomotoria, ansia, crisi convulsive. La manifestazione astinenziale più grave è il “Delirium tremens”, che compare entro la prima settimana dall’ultima assunzione ed è caratterizzata da uno stato d’intensa agitazione psicomotoria, con delirio, tremori, allucinazioni e febbre.

Le manifestazioni croniche

Sono collegate all’assunzione di alcol in quantità eccessive e per un periodo lungo di tempo. Gli apparati più colpiti sono quello digerente, ematico e cardiovascolare, neurologico, riproduttivo e immunitario.

Per quanto riguarda l’apparato digerente le patologie alcol-correlate sono le gengiviti (infiammazione delle gengive che possono causare perdita dei denti), esofagiti o gastriti (infiammazioni della mucosa esofagea e gastrica) che provocano dolore, bruciore, nausea, vomito e digestione lenta. E’ importante sottolineare a tal proposito che l’alcol non ha proprietà digestive, al contrario di quello che normalmente si pensa. Altre conseguenze a carico di tale apparato sono le enteriti (infiammazioni dell’intestino), pancreatiti (infiammazioni del pancreas), steatosi, epatiti, cirrosi, oltre ai tumori che possono interessare gli organi sopracitati.

Nel paziente cirrotico si manifestano disturbi digestivi, dimagrimento, anemia, disturbi sessuali, aumento di volume delle mammelle dell’uomo e della milza. Possono comparire inoltre ascite (accumulo di liquido nell’addome), dilatazione dei vasi cutanei dell’addome, emorragie digestive, ittero (colorazione giallastra della cute).

Le patologie correlate all’apparato ematico sono l’anemia (diminuzione del numero di globuli rossi nel sangue), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), piastrinopenia (diminuzione del numero delle piastrine). I presunti effetti benefici dell’alcol sul sangue sono attribuibili al ferro contenuto nel vino, in realtà però questo minerale rimane inutilizzato e negli alcolisti può accumularsi in vari organi, danneggiandoli. Per quanto riguarda il cuore, sovente l’alcolista ha episodi di tachicardia, palpitazioni e aritmia oltre alla possibilità che si instauri un’ipertensione arteriosa. E’ opinione diffusa che l’alcol sia un elemento protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, questo grazie all’azione vasodilatatrice e alla presenza di sostanze antiossidanti, ma l’alcol esercita tali azioni solo sui vasi periferici e non sui vasi coronarici o cerebrali, che invece non ne beneficiano. Inoltre le sostanze antiossidanti sono contenuti nell’uva e in altri frutti, non solo nel vino rosso, che peraltro, per ottenere risultati benefici, bisognerebbe bere in grandi quantità. Tali credenze sono spesso sostenute dai mass media che diffondono informazioni scientificamente non corrette e fuorvianti.

L’abuso alcolico può determinare varie malattie anche a carico del sistema nervoso, sia come effetto tossico sia in conseguenza alla malnutrizione e allo scarso apporto delle vitamine del gruppo B. La patologia più frequente è una neuropatia agli arti inferiori, i sintomi consistono in formicolii, crampi, dolori e bruciori, ridotta sensibilità e forza agli arti inferiori. Inoltre diffusi sono i disturbi della memoria, le difficoltà motorie, il deterioramento mentale progressivo fino alla demenza. Può venire danneggiato anche il cervelletto, con conseguenze a carico della deambulazione. Altre patologie a carico del sistema nervoso sono la sindrome di Korsakoff (caratterizzata da stato confusionale, disturbi della memoria, etc), ansia, depressione e psicosi. Tali tipi di disturbi sono reversibili se l’alcol viene immediatamente sospeso, se invece si è instaurato un danno organico, questo non è più riparabile.

Le patologie correlate al sistema riproduttivo sono invece rappresentate da un calo della libido, impotenza, amenorrea (assenza di cicli mestruali), infertilità, sterilità, aborti e fetopatia alcolica.

Infine le patologie a carico del sistema immunitario e correlate ad un’assunzione cronica di alcol sono le infezioni a carico dell’apparato respiratorio (polmoniti, tubercolosi), i tumori al cavo orale, alla faringe, all’esofago, ect, inoltre la riduzione delle difese può aumentare, in caso di contatti a rischio, la possibilità di contrarre l’epatite B e C, il virus dell’HIV.

Alcol e Gravidanza

Per quanto riguarda le donne in gravidanza, nonostante l’esistenza di una precisa controindicazione che tutela la salute del bambino, in Italia ancora oggi il 50-60% delle donne in gravidanza consuma bevande alcoliche. E’ stato dimostrato che le donne che bevono abitualmente una o più volte al giorno presentano una maggior frequenza di aborti soprattutto durante il secondo mese di  gravidanza. Ciò sarebbe imputabile ad un’azione tossica esercitata dall’alcol sul feto anche dopo l’assunzione di dosi modeste. Gli organi vitali del bambino, come il cuore, il cervello e lo scheletro si formano durante i primi 10-15 giorni dopo il concepimento.

L’alcol ha la capacità di attraversare la placenta e di arrivare direttamente al feto, il quale non è dotato di enzimi capaci di metabolizzare l’alcol e ne subisce gli effetti dannosi a livello cerebrale e sui tessuti in via di formazione. Tale azione negativa interferisce sui normali processi di sviluppo fisico provocando malformazioni ed intellettivo generando ritardo mentale, in maniera più o meno grave in funzione dei livelli di consumo. Livelli elevati di consumo alcolico materno determinano inoltre carenze vitaminiche che hanno ripercussioni sullo sviluppo del nascituro. Il neonato, che spesso nasce prematuro, può presentare vari sintomi definiti alcolici oppure disturbi categorizzabili sotto il nome di Sindrome Feto Alcolica, una sindrome irreversibile e spesso progressiva. I bambini affetti da Fas manifestano peculiarità fisiche specifiche, soprattutto della testa e del volto. Segni caratteristici nel viso sono: pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, labbro superiore sottile e vermiglio, solco naso-labiale allungato e piatto, fronte lunga e stretta, ipoplasia mascellare e mandibolare. Le anomalie oculari che si osservano nei bambini affetti da Fas indicano che gli occhi sono particolarmente sensibili alla luce durante la fase dello sviluppo: ai segni visibili si associano ipoplasia del nervo ottico, aumentata tortuosità dei vasellini retinici e capacità visive ridotte. Anche il sistema scheletrico subisce le conseguenze dell’esposizione all’alcol. È stato osservato un ritardo rilevante nell’età ossea media nei bambini affetti da Fas, che continua negli anni dell’adolescenza, ravvisabile nei valori inferiori alla media di altezza, peso corporeo e circonferenza cranica. Altra manifestazione clinica comunemente associata alla Fas è la presenza di un grado variabile di microcefalia, ovvero una ridotta circonferenza del cranio, che rappresenta anche la più sicura evidenza della presenza di un danno cerebrale. Sono presenti anche malformazioni all’apparato cardiovascolare.

Per quanto riguarda i disturbi neurologici e neuropsicologici che compongono il quadro clinico della Fas, questi possono riguardare: i disturbi del sonno, deficit intellettivi, disturbi dell’attenzione e della memoria, disturbi della motricità fine, iperattività e impulsività, disturbi dell’eloquio e dell’udito. E’ opportuno dunque che le donne in gravidanza si astengano dal consumo di sostanze alcoliche, soprattutto nei primi tre mesi di gravidanza e nell’ultimo trimestre, periodi particolarmente delicati per il nascituro.

I danni cerebrali

I danni cerebrali risultano evidenti nelle difficoltà motorie, di eloquio, tempi di reazione rallentati, compromissione della memoria: sono tutti evidenti effetti dell’alcol sul cervello. Alcuni di questi deficit sono già rilevabili dopo uno o due bicchieri, e si risolvono rapidamente non appena si interrompe l’uso di alcol. Tuttavia, in alcuni soggetti che bevono molto e per lungo tempo, tali deficit possono permanere anche una volta raggiunta la sobrietà.

In che modo influisca esattamente l’alcol sul cervello, e se sia  possibille annullare gli effetti derivanti dell’uso, sono argomenti sui quali la ricerca odierna si sta concentrando.

Ciò che sappiamo oggi con certezza è che l’uso di alcol può avere effetti di ampia portata sul cervello, che vanno dal semplice vuoto di memoria a una condizione permanente di debilitazione, che richiede un trattamento di custodia permanente, come dimostrano i numerosi studi sull’impatto dell’alcol sulla guida.

Diversi sono i fattori che influenzano l’impatto dell’alcol sul cervello, tra questi:

  • la quantità e le modalità di assunzione di alcol;
  • l’età di inizio e la durata di assunzione;
  • l’età, il livello di scolarità, il sesso, l’assetto genetico o l’eventuale storia familiare di alcolismo di un  individuo;
  • l’eventuale presenza di esposizione prenatale all’alcol;
  • la condizione di salute generale.

L’alcol può determinare deficit di memoria rilevabili dopo soli pochi bicchieri e il grado di deficit aumenta in modo direttamente proporzionale alla quantità di alcol assunta.

Grandi quantità di alcol, specie se consumate rapidamente e a stomaco vuoto, possono provocare perdita di coscienza o incapacità di ricordare dettagli di eventi, o addirittura eventi interi, intercorsi in un determinato lasso di tempo.

La perdita di coscienza è molto più comune tra i cosiddetti “bevitori sociali” e dovrebbe essere considerata come una potenziale conseguenza di intossicazione acuta, a prescindere dall’età e dall’eventuale dipendenza clinica dall’alcol del consumatore.
La sperimentano sia uomini che donne, nonostante i primi assumano quantità molto più significative di alcol rispetto al sesso femminile. Ciò indica che, a dispetto della quantità di alcol assunta, gli individui di sesso femminile risultano a maggior rischio dei soggetti di sesso maschile, per le differenti modalità di metabolizzazione della sostanza. Le femmine inoltre, potrebbero essere più sensibili dei maschi a forme più lievi di deficit di memoria alcol-indotti, pur  assumendo le stesse quantità di alcol dei maschi.

Coloro che bevono grandi quantità di alcol da lungo tempo corrono il rischio di sviluppare gravi e permanenti cambiamenti cerebrali. I danni possono essere il risultato degli effetti diretti dell’alcol sul cervello o del risultato indiretto di un cattivo stato di salute generale o da una grave patologia al fegato.

Una deficienza di tiamina per esempio, si verifica comunemente in soggetti affetti da alcolismo e deriva da una cattiva alimentazione generale. La tiamina, nota anche come vit. B1, e presente in alimenti quali la carne, i cereli, le noci, i legumi  e la soia, è un elemento essenziale necessario a tutti i tessuti, cervello compreso. Fino all’80% degli alcolisti presenta una deficienza di tiamina e alcune di queste persone svilupperanno gravi disturbi mentali quali la sindrome di Wernicke-Korsakoff (WKS). Si tratta di una patologia costituita da due diverse sindromi, una grave condizione chiamata encefalopatia di Wernicke ed una condizione debilitante nota come psicosi di Korsakoff. I sintomi dell’encefalopatia di Wernicke comprendono: confusione, paralisi dei nervi oculari e difficoltà di coordinazione dei muscoli. I pazienti con encefalopatia di Wernicke potrebbero avere difficoltà a trovare la via d’uscita all’interno di una stanza o essere addirittura incapaci di deambulare. Circa l’80-90% dei soggetti alcolisti con encefalopatia di Wernicke sviluppano anche psicosi di Korsakoff, una sindrome cronica e debilitante caratterizzata da persistenti problemi di apprendimento e di memoria. I pazienti affetti da questa sindrome sono smemorati e ed hanno difficoltà a deambulare e a coordinare i movimenti. Oltre a  non riuscire  a ricordare vecchie informazioni, hanno difficotà anche ad acquisirne di nuove.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  • http://www.epicentro.iss.it/
  • Gini P., Rossin M. R., Giunta M. G., Longoni B. “Il problema alcol. Comprendere e aiutare chi beve troppo”; casa editrice Ambrosiana, 2010, Milano.