L’ALCOL E IL LAVORO
Un’inchiesta del settimanale “L’ Espresso” lanciava pochi anni fa l’allarme: l’abuso di vino e liquori potrebbe essere responsabile fino al 20% degli infortuni che si verificano in azienda, in fabbrica e in ufficio.
L’Istituto Superiore di Sanità, insieme al coordinamento delle Regioni, dichiara che una quota tra il 4 e il 20% degli incidenti sul lavoro (940 mila circa l’anno) sarebbe legata all’alcol. Si tratta, peraltro, di una stima per difetto.
Durante l’attività lavorativa è indispensabile non assumere mai bevande alcoliche. Anche un consumo di alcol per quanto modesto possa essere, può comportare dei rischi, specialmente se il lavoro richiede particolare attenzione e concentrazione.
Anche se una stessa quantità di alcol ingerito può avere effetti diversi da soggetto a soggetto, in funzione delle caratteristiche individuali, se il numero di bicchieri è zero non corriamo nessun rischio.
In base alle conoscenze attuali non è possibile identificare una quantità di alcol consumata che possa considerarsi raccomandabile in quanto sicura e senza rischio.
Il rischio esiste anche a bassi livelli di consumo (alcolemia 0,2 mgr/L), per aumentare gradualmente all’aumentare della quantità di alcol consumata.
Alcune professioni risultano a maggior rischio di sviluppare problemi alcolcorrelati perché più a contatto con la sostanza alcolica (esempio nell’ambito della ristorazione), come pure alcune professionalità che nella cultura popolare e nella consuetudine lavorativa vedono l’alcol come una presenza favorevole (edili, metalmeccanici, agricoltori, ecc.).
In genere, l’assunzione di alcolici è associata alla cultura presente nel posto di lavoro, alla disponibilità di alcolici e alle situazioni ambientali che si creano sul posto.
La cultura presente in azienda può essere sia di accettazione e incoraggiamento nell’uso di bevande alcoliche, che di scoraggiamento e inibizione.
A tal proposito, sembra che l’accettazione nell’uso di alcolici sia maggiore nei settori dove prevalgono i lavoratori uomini e dove si ricorre all’alcol per costruire una solidarietà di gruppo e/o per esprimere un senso di conformità e appartenenza.
Anche il fatto di esercitare dei lavori noiosi, stressanti o svolti in condizione di solitudine può influire sul ricorso all’alcol.
Va osservato che i problemi conseguenti all’uso di alcolici possono essere dovuti non solo al fatto di bere sul posto stesso di lavoro, ma anche al fatto di aver bevuto prima di iniziare a lavorare.