L’ALCOL E LE DONNE

Gli studi fino ad oggi compiuti non hanno approfondito in modo esaustivo il fenomeno dell’alcolismo in campo femminile.

Il consumo e l’abuso delle bevande alcoliche rappresentano un fenomeno approdato nell’ultimo ventennio nell’universo femminile. Dalle statistiche ufficiali risulta che circa il 20% degli alcolisti sono donne; percentuale poco attendibile considerando che l’alcolismo femminile è un fenomeno “sotterraneo”. Non è infatti facilmente rilevabile, essendo sovente confinato nel privato o dissimulato per l’elevata riprovazione sociale.

La progressiva riduzione nel numero di donne astemie registrato nel corso degli ultimi venti anni e la diffusione del bere tra le adolescenti sono indicatori significativi dell’ampliamento dell’esposizione al rischio alcol correlato del numero di consumatrici.
Oggi si calcola che il numero delle donne alcoliste corrisponde a 1/3 di quello degli uomini.

La percentuale di ricoveri delle donne etiliste però è attualmente triplicata. Il picco di maggior frequenza di un uso problematico del bere per le donne si colloca in Italia tra i 35 e 44 anni ed è in aumento ai giorni nostri il bere in età adolescenziale. Va ovviamente osservato, poi, che l’ organismo femminile, a differenza di quello maschile, presenta una maggiore sensibilità e vulnerabilità fisiologica anche in funzione di condizioni esclusivamente femminili come la gravidanza e l’allattamento. La mortalità alcol-correlata, in una fascia d’età compresa tra i 30 e i 34 anni, è 3 volte superiore rispetto all’uomo.

Le donne che hanno problemi legati all’alcol fanno parte di un gruppo molto eterogeneo in quanto la dipendenza da alcol è diffusa fra le donne di ogni età e appartenenza sociale.

Esistono fattori diversificati che influenzano l’andamento del fenomeno. Si parte dai fattori di famigliarità genetica e ambientale, per passare a fattori demografici quali l’età, lo stato civile, la professione e le origini etniche.