La fotografia come ponte tra sogno e realtà per uscire dai soliti schemi
La fotografia protagonista del progetto di risocializzazione di Aliseo: RIEMPIO IL TEMPO
“Fotografare significa imparare a vedere oltre la percezione, indagare il particolare, distinguere tra realtà e impressione; ci offre la rara possibilità di mettere a nudo le cose, trovarne l’essenza. Ma cosa fa venir voglia di scattare una fotografia? Solo il gusto di farlo? Perchè così fan tutti? Per una velleità artistica? Per fermare un momento? Per poter ricordare? Perchè in quel luogo e in quel preciso istante avvertiamo una suggestione che vorremmo fermare per gustarla nuovamente appieno in tempi diversi? Una fotografia racconta molto del fotografo, di ciò che scatta, dei soggetti che sceglie e delle cose che preferisce. L’atto di scattare una fotografia può aiutarci ad eliminare un blocco interiore, una paura, un disagio? Può aiutarci nella socializzazione?” Gianfranco De Palma, curatore della mostra, si è posto queste domande e tutti insieme, all’interno del nostro laboratorio di immagini ed emozioni, ne abbiamo compreso e costruito la risposta: “Sì!”
“Riempio il tempo” è il progetto di risocializzazione, rivolto ad ex alcolisti e giocatori d’azzardo patologico, che ha visto nascere l’idea della mostra. Un gruppo attivo dal 2012 tra le attività di Aliseo, in stretta sinergia e collaborazione con la rete dei Servizi Pubblici per le Dipendenze del territorio. Perché il tempo? La dimensione del tempo talvolta si smarrisce quando gli eventi e le esperienze allontanano da interessi e passioni; nel momento in cui ci si sta riappropriando della propria vita, è necessario occupare in modo “sano” e “costruttivo” il proprio tempo libero, condividendolo.
Il progetto “Riempio il tempo” è uno spazio settimanale di incontro in cui le persone si conoscono, intessono legami, trascorrono – per l’appunto – del tempo insieme, si sentono parte attiva del progetto. Le attività principali consistono in laboratori sulle emozioni, cineforum, laboratori espressivi, argilla, mandala, lettura condivisa di testi, fototerapia e incontri tematici sulla salute condotti dalla nostra amica dottoressa Daniela Bisbocci, ma anche uscite sul territorio e visite guidate.
L’iniziativa “Fotografo dunque sogNo” è l’espressione della maturazione del gruppo. Nasce dall’incontro con il fotografo Gianfranco De Palma che, in un laboratorio tematico, ha donato i rudimenti basilari della fotografia al gruppo e poi ci ha condotti, insieme alla nostra volontaria Mirella Guizzardi, nella creazione di un progetto che desiderava incuriosire, stimolare risorse e capacità e di aggregare. Così il gruppo si è incontrato, ha fatto uscite “fotografiche” insieme, chi con la macchina fotografica, chi con il telefonino. È nato l’interesse, la voglia di mettersi in gioco, sono arrivate le proposte e anche le riflessioni condivise: “quale titolo vorremmo dare alla mostra?”, “quali sono i nostri sogni nel cassetto”, “quali strategie possiamo utilizzare per realizzarli?”, “cosa vuol dire sognare?”, “quali emozioni mi suscita questa fotografia?”.
Queste immagini sono state scattate durante uscite in gruppo oppure nella propria quotidianità, non da fotografi famosi che padroneggiano la luce e la composizione, ma da gente comune, che ha catturato quanto era davanti ai suoi occhi, con semplicità. Non deve però ingannare il termine “semplicità”: le immagini scattate sono dense di sentimenti, di emozioni, sono immagini vere, non costruite ad arte. Sono immagini che devono essere lette attentamente perché, in ognuna di esse, c’è un pezzettino della persona che le ha scattate, le sue gioie e i suoi dolori, le sue aspettative e le sue delusioni. Sono immagini vere, vive, palpitanti.
In breve, come dice GianFranco, sono “vera fotografia”.
L’ inaugurazione della mostra avverrà a Binaria, in Via Sestriere 34, lunedì 17 dicembre alle ore 18,30.
L’esposizione resterà sino al termine delle festività natalizie